A molte persone la crisi degli ultimi mesi in cui è sprofondato l’intero globo ricorda, per dimensioni , quella legata al biennio 2008-2009 innescata dallo scoppio della bolla dei mutui subprime , che ha avuto la sua massima espressione nel default della società finanziaria Lehman Brothers e che ha ha visto milioni di mutuatari perdere la casa per pignoramento.
Senza dubbio, le reazioni alla pandemia da Covid sono molto diverse da quelle avvenute sia alla spagnola di inizio XX secolo e perfino alla crisi dei mutui subprime. L’origine di quest’ultima fu di tipo finanziario. Il denaro perse qualsiasi legame con l’economia reale e ci fu un iper indebitamento da parte delle famiglie e delle imprese. In pratica, le famiglie americane non riuscirono a rifinanziare il proprio debito. Una crisi quindi che partì dalla finanza privata, per arrivare a quella pubblica ed toccò infine all’economia reale.
Attualizzare questo discorso alla recessione che stiamo vivendo è interessante. Quest’ultima, diversamente da quella passata, ha avuto epicentro di carattere sanitario ed è andata direttamente a colpire l’economia reale mondiale.
Misurando la sua durata con altri parametri, possiamo notare come non sia stata poi così eccessiva. Se consideriamo ad esempio che la vita media di un uomo occidentale è mediamente intorno agli 80 anni, è come se ci fossimo fermati effettivamente per lo 0,2/0,3 per mille del tempo totale. Un tempo breve quindi, che ha messo in ginocchio il sistema economico internazionale e che ne ha mostrato la sua fragilità , nonché la scarsità di risorse di cui siamo in possesso.
Entrambe le crisi condividono l’incertezza come fattore chiave una volta emerse in una delle due principali economie (gli Stati Uniti nel 2008 e la Cina alla fine del 2019) e si sono diffuse a livello globale. Per entrambe, quindi, è difficile prevedere con precisione quale sarà l’impatto. Entrambe le recessioni, inoltre, più grandi dalla Grande Depressione, hanno portato ad un crollo delle borse dei principali Paesi, influenzando l’attività degli Stati Uniti e i mercati finanziari internazionali.
Nel 2008, le banche insufficientemente capitalizzate erano parte del problema.
Non vi è dubbio che a seguito della crisi del coronavirus ci siano state enormi pressioni sugli affitti e sui rendimenti nel mercato immobiliare statunitense. La perdita di trentatré milioni di posti di lavoro e un tasso di disoccupazione che dovrebbe raggiungere il 20 percento ha portato a previsioni sulla caduta degli affitti degli appartamenti e sull’aumento dei posti vacanti.
Gli stati Uniti proprio in funzione di ciò che hanno imparato durante il periodo dei Subprime hanno avuto una reazione veloce ed efficace mettendo in atto una Legge approvata alla fine di marzo, sugli aiuti alle famiglie che ha avuto come obiettivo quello di sostenere le famiglie basando la dichiarazione sulla tolleranza sia sul pagamento degli affitti che con il pagamento del mutuo, rendendo più semplice il rinvio dei pagamenti dei mutui e gli affitti domestici senza necessariamente dover fornire prove di difficoltà finanziarie e / o mancanza di lavoro.
Ci sono più differenze che somiglianze nel confrontare queste due crisi.
La pandemia e la recessione avranno impatto sul mercato del lavoro e sulla crescita dei salari, che inizieranno a pesare sulla sostenibilità degli affitti, sulla domanda di immobili sia residenziale che commerciali, e sui consumi nei centri commerciali. Allo stesso tempo, tutti hanno sempre bisogno di un posto in cui vivere. In questo, sono fiducioso sulle misure che adotterà il Governo americano a riguardo, al fine di garantire opportunità.
Rispetto ai subprime il mercato immobiliare e dei mutui è attualmente molto più sano e i proprietari delle abitazioni hanno una quantità record di capitale proprio investito nelle proprietà. Le insolvenze sui mutui potrebbero infatti superare quelle durante la crisi dei subprime.
Il rischio maggiore nel valutare l’impatto del Coronavirus sul settore immobiliare è quello di sottostimare la ripresa del mercato e quindi i ricavi generabili in futuro dagli asset acquistati oggi.
Il passato ci ha insegnato che, con strategie economiche audaci, si può ripartire.
Enjoy!